Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
domenica 1 settembre 2013
Gli Arcani Supremi. Capitolo 2. Lo Sleepy Pond.
Ad Hollow Beach l'aria era sempre un po' più fresca e più umida rispetto al resto di Long Island, perciò chi usciva di casa, o dall'auto, sentiva subito l'esigenza di coprirsi, altrimenti un lieve mal di testa e alle giunture poteva colpirlo e braccarlo per tutto il giorno, senza tregua.
Questo era particolarmente vero nel quartiere di Antler Street e ancora più vero presso la tenuta dei Burke-Roche, che si trovava al centro di un bosco tra la strada e la laguna interna.
Al centro della tenuta c'era uno stagno d'acqua dolce, non collegato con le acque salmastre della laguna, che era comunque raggiungibile da un vialetto privato al termine del quale sorgeva una piccola casetta di un piano. Lì si trovava tutto l'armamentario per la pesca e il canottaggio praticati per lungo tempo da Lord Hector e poi da sua nipote Maggie, che amava navigare nella laguna e la preferirva di gran lunga alla spiaggia, cosa del tutto incomprensibile per gli atri villeggianti.
Quello era uno dei tanti motivi per cui Maggie era considerata "strana".
Era molto bella, ma in modo inquietante. Bastava guardarla in faccia per notare il contrasto tra il pallore del volto e il colore scuro dei capelli e del make up, che non riusciva comunque a mascherare le occhiaie tipiche di chi dorme poco di notte ed esce poco di giorno.
Robert aveva sentito dire che gli abitanti del luogo la chiamavano "la vampira", sebbene il vampirismo fosse una delle poche colpe che non le si potevano assolutamente attribuire.
Se c'erano elementi sovrannaturali ad Antler Street non erano certo da cercare nel maniero dei Burke-Roche, quanto piuttosto in una insenatura stagnante della laguna, lo Sleepy Pond, dove le leggende narravano che vivesse una specie di fata o di ninfa o di sirena.
Si poteva arrivare allo Sleepy Pond da un vialetto sterrato che si dipartiva da una delle estremità della Antler Street, la quale doveva il suo nome alla forma semicircolare, con rientranze frastagliate, che la rendevano simile al corno di un cervo.
L'abitazione degli Oakwood si trovava tra la Antler Street e la Dune Road, di fronte al maniero dei Burke-Roche. Da dietro si poteva vedere il mare, e non era cosa da poco!
Peccato che la villetta, costuita in stile coloniale a inizio secolo, stesse letteralmente cadendo a pezzi, come testimoniava l'ultima foto di Vivien Oakwood, l'anno prima della sua scomparsa.
Quel luogo era considerato la classica Haunted House "casa degli spiriti", specie dopo la misteriosa morte di Vivien Oakwood, le cui esequie si erano svolte in maniera talmente riservata che nessuno, neppure Robert, ne aveva visto il corpo, prima che si fosse proceduto, seguendo alla lettera le disposizioni testamentarie, alla cremazione e alla dispersione delle ceneri.
Da allora si era sparsa l'assurda diceria che nella vecchia casa si aggirasse lo spettro della signora Vivien, che veniva identificata a volte con la Fata dello Sleepy Pond.
Del resto la stessa Vivien si era spesso paragonata alla mitica Viviana, la Dama del Lago di Avalon.
Per fortuna Robert non credeva nell'esistenza dei fantasmi, per cui non aveva alcuna paura di risiedere in quella cadente catapecchia, che doveva comunque essere ristrutturata prima che si rischiasse il crollo.
Quando finalmente il giovane Oakwood arrivò nella casa che era stata dei suoi nonni, trovò il giardino invaso dalle erbacce e dalle sterpaglie, e gli interni ammuffiti e invasi dalle ragnatele.
Eppure gli oggetti erano ancora al loro posto, a custodire muti la quiete polverosa delle stanze, nell'oppiaceo incantesimo che inutilmente fingeva un'illusione, come se i decenni non fossero sfumati nell'inconcludenza di un tempo nascosto già negli intestizi e sotto i tappeti. E non serviva a nulla fare l'inventario delle cose perdute, per poi soffocare l'urlo dei rimpianti nella rassicurazione di un presente uguale, e appoggiarsi ai pochi arredi solidi come se fossero pilastri, nella rassicurazione di un presente uguale al passato, mentre i volti dei ricordi, a poco a poco, si congedavano.
Cast
Edith Bouvier Beal (Grey Gardens) - Vivien Oakwood
Il quadro "La signora di Shalott" (Morgana) è del pittore preraffaellita John William Waterhouse.