Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
sabato 25 maggio 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 42. Mordred all'Ultima Thule
Il principe Mordred Eclionner era arrivato all'Ultima Thule in compagnia di Daenerys von Steinberg, contessa di Gothian.
Avevano viaggiato di notte, con grande velocità.
Del resto è noto: "I morti viaggiano veloci".
A condurli fino a quel luogo remoto era stata una slitta trainata da un grande numero di zombie, che obbedivano alla sua compagna di viaggio.
Daenerys di Gothian, la Divoratrice di Cuori.
Era stato lo stesso Imperatore-Profeta Marvin Vorkidian a permettere la fuga di Daenerys e Mordred.
In fondo era quello che aveva visto nella Profezia.
Mordred però si sentiva tradito e abbandonato.
Padre, perché mi hai lasciato solo quassù, ai confini del mondo.
Daenerys, durante il viaggio, aveva cercato, a modo suo, di confortarlo:
<<Pensavi di passare tutta la vita all'ombra di tuo padre? Ti saresti accontentato di fargli da maestro di palazzo... da maggiordomo?>>
Mordred non aveva risposto.
Forse mi sarebbe veramente piaciuto. Avrei avuto molto potere e nessuna responsabilità. Sarebbe stata una vita comoda...
Ora invece si trovava nel gelo dell'estremo nord, in un castello fatto interamente di ghiaccio.
L'Ultima Thule...
Ad accoglierli c'era stato il fratello di Daenerys, Vyserys, signore di Thule, sovrano di tutti i vampiri ribelli al regime imperiale.
Per trent'anni Viserys aveva atteso quel momento.
Sua sorella gli si era avvicinata con atteggiamento da penitente, per chiedere perdono del tradimento che l'aveva portata a concedere il Dono a Marvin Vorkidian, che da allora era divenuto immortale.
Ma quella ormai era acqua passata ed il Principe dei Vampiri lo dimostrò baciando sua sorella sulla fronte.
Dopo averli accolti nel castello di ghiaccio, Viserys aveva subito dichiarato:
<<Il giorno in cui Marvin sposerà Alice de Bors, noi attaccheremo! Faremo una tale strage che quel giorno sarà ricordato in eterno come "Le nozze di sangue"!>>
Mordred incominciò a pensare che forse era necessario far fuori Marvin e la sua ambiziosa fidanzata.
Durante le rivoluzioni, si liberano sempre molti posti, e si presentano innumerevoli occasioni.
Daenerys aveva poi aggiunto:
<<Subito dopo però ci saranno le Nozze di Ghiaccio, tra me e il nostro Mordred Eclionner che, se vorrà, potrà ricevere il Dono>>
Mordred si sentì congelare, e non era solo per il freddo di quel luogo, ma per il terrore all'idea di dover subire una metamorfosi a causa del morso della Divoratrice di Cuori.
<<E' una scelta che richiede una lunga riflessione>>
Gli parve il modo più gentile per dire no.
Daenerys invece lo interpretò come un sì, o almeno fece finta di farlo:
<<Non te ne pentirai. E' un Dono molto prezioso>>
Viserys aggiunse il suo parere a quello della sorella, guardando Mordred con fare minaccioso:
<<Ne comprenderà il valore. Ne sono certo>>
Mordred capì di non avere scelta e si sentì prigioniero.
Padre, padre, perché mi hai abbandonato?
Gli sembrava di aver rivissuto questa scena almeno un milione di volte.
Fa parte della natura umana...
Sentì improvvisamente la fragilità della condizione umana di fronte alla disumanizzazione a cui rischiava di essere sottoposto.
Non è forse meglio la morte che una vita da vampiro?
Si chiese qual era il suo ruolo nel Sentiero Dorato.
Mio padre e mia madre dissero che quel Sentiero era stato imboccato con certezza nel momento stesso in cui io ero stato concepito. Ma perché? Era davvero necessario che due persone così simili tra loro si unissero e mettessero al mondo un figlio? Non vedo alcuna necessità. Mi guardo attorno e penso: "Maledetto il giorno in cui fu concepito un uomo"!
La citazione dal Libro di Giobbe esprimeva con la massima precisione il suo stato d'animo e il suo pensiero.
Stava seriamente meditando di farla finita, quando, alcune ore dopo, Daenerys gli fece visita nella sua stanza.
<<Mordred, ho dovuto dire alcune cose per convincere mio fratello ad accogliermi. Siamo stati in lite per innumerevoli anni, e se non avessi recitato la parte della complice, lui non ci avrebbe dato ospitalità, con la conseguenza che io avrei perso ogni diritto e tu saresti morto di stenti. Non ti costringerò a fare nulla che non vuoi. So che tu sei una vittima di questa situazione e che i tuoi genitori ti hanno mandato allo sbaraglio in questo luogo orribile. In fondo è la stessa cosa che è accaduta a me>>
Il padre di lei era lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian e la madre era la sua prima moglie, Rahella Targaryen.
Mordred conosceva la triste vicenda della madre di Daenerys.
Aveva tutti contro. Non resse all'isolamento. A volte bisognerebbe essere paranoici per difenderci dagli altri.
Quel pensiero lo rese ancora più triste.
<<La cosa peggiore è quando resti senza alleati. A volte succede. Prima ti isolano e poi ti indicano come bersaglio da parte dei violenti, dei mafiosi o dei criminali generici. Lo fanno per difendere il loro piccolo mondo>>
Daenerys annuì:
<<Un uomo saggio disse: "L'inferno sono gli altri">>
Mordred riconobbe la citazione di Sartre.
In fondo, ogni volta che ci troviamo di fronte ad una mancanza di senso e ad una solitudine totale, non possiamo fare a meno di essere esistenzialisti. Il dolore è prima di tutto esistenziale.
Sentendo che Daenerys aveva sperimentato quel tipo di solitudine e di dolore, rispose:
<<L'errore è credere che gli altri ci saranno solidali. E' uno sbaglio grossolano: chiediamo troppo agli altri. Ognuno annaspa in difesa del suo piccolo angolo nel grande mare dell'essere. Non è per cattiveria se non ci mostra solidarietà, è perché è troppo impegnato a sopravvivere, perso dietro ai fatti suoi. Per questo è inutile chiedere solidarietà. Non bisogna farlo e soprattutto non bisogna sperare di ottenerla>>
La Divoratrice di Cuori, di fronte alla disperazione del giovane principe, sentì di essere molto più in sintonia con lui rispetto che al suo presuntuoso padre:
<<Una salus victis, nullam sperare salutem>>
Mordred riconobbe la citazione dall'Eneide di Virgilio.
Ricordò che il motto del luogo in cui si trovavano era: "Salus nostra extrema Thule".
Non si illuse però di incontrare alcuna salvezza.
Ma soprattutto nessuna solidarietà.
La solidarietà non esiste. Esistono solo individui che perseguono il loro più o meno meschino interesse personale.
Cast
Legend of Cryptids - Mordred Eclionner
Emilia Clarke - Daenerys di Gothian
Harry Lloyd - Viserys di Gothian
Azaleas Dolls, Dolldivine - Rahella Targaryen di Gothian