Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
domenica 14 aprile 2013
Albero genealogico della dinastia Borbone di Francia, Spagna, Parma, Napoli e Sicilia.
La dinastia dei Borbone (o Borboni, in riferimento al ramo che regnò a Napoli e in Sicilia e poi nel regno delle Due Sicilie) deriva da un ramo collaterale dei Capetingi, che durante il regno dei Valois ottennero in feudo il Ducato di Borbone, una zona del regno di Francia.
Il primo sovrano della dinastia fu Enrico IV di Francia, già re di Navarra. Dal matrimonio di quest'ultimo con Maria de Medici nacque Luigi XIII, che sposò Anna d'Austria. Da quell'unione nacque Luigi XIV, il Re Sole, che vediamo nell'immagine sottostante, insieme alla famiglia: il figlio Luigi, il Gran Delfino ed il nipote Luigi, duca di Borgogna. Entrambi morirono prima di lui e la corona passò al pronipote Luigi XV.
In seguito alla guerra di successione spagnola, Filippo di Borbone, nipote del Re Sole, fu incoronato re di Spagna nel 1713 (in base ai trattati di Utrecht e Rastadt) e diede inizio alla dinastia che attualmente siede sul trono di Madrid.
In seguito al matrimonio di Filippo V con Elisabetta Farnese, ultima discendente del papa Paolo III (fratello di Giulia Farnese Orsini, l'amante di Rodrigo Borgia, papa Alessandro Vi) il ducato di Parma divenne una pertinenza della famiglia reale dei Borboni di Spagna.
Carlo III di Spagna, figlio di Filippo V di Borbone e di Elisabetta Farnese, fu prima duca di Parma, poi Re di Napoli e Sicilia e infine Re di Spagna. Quando si recò in Spagna, lasciò al secondogenito Ferdinando il regno di Napoli e Sicilia, divenuto Regno delle Due Sicilie dopo la Restaurazione operata dal Congresso di Vienna alla caduta dell'impero napoleonico.
Ferdinando IV di Napoli divenne così Ferdinando I delle Due Sicilie. Come molti Borbone era sposato ad una Asburgo, Maria Carolina, sorella di Maria Antonietta, regina di Francia e figlia dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, regina di Boemia e di Ungheria.
L'ultimo Borbone a regnare sulla Francia fu Carlo X, anche se il ramo degli Orleans, a cui apparteneva il suo successore Luigi Filippo, ultimo re di Francia, discendeva comunque dal fratello del Re Sole, Filippo di Borbone, duca di Orleans.
Gli attuali sovrani del Lussemburgo discendono dai Borbone di Parma.
Genealogic tree of House of Bourbon of France, Spain, Parma, Naples and Sicily
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 19. Alice e Daenerys.
L'incontro avvenne pubblicamente.
Daenerys di Gothian lo aveva richiesto nel rispetto dei criteri degli arresti domiciliari in cui si trovava, e l'Imperatore le aveva accordato il permesso di visitare Alice de Bors d'Alfarian, accompagnata però da numerosi testimoni fedelissimi alla dinastia Eclionner.
Un incontro come questo ha senso solo quando esiste un codice segreto e un interlocutore che lo capisca.
Daenerys conosceva infiniti codici, ma non era in grado stabilire quale potesse essere compreso da Alice e non dagli altri testimoni.
Le parole avranno molti significati. La polisemia si presta ad un numero pressoché infinito di letture, diverse a seconda del destinatario del messaggio. E Alice è un destinatario molto particolare.
Era per metà di stirpe elfica, con tutte le implicazioni che ciò significava.
Eppure, quando si trovò di fronte ad Alice ebbe un attimo di delusione.
E questa ragazzina insipida dovrebbe conquistare il cuore dell'Imperatore-Profeta?
Alice la fissava con espressione incuriosita, come se avesse rinvenuto un reperto archeologico nascosto per millenni sotto il ghiaccio. Ed in un certo senso era proprio così.
<<Onorevole Lady Alice, siate la benvenuta nella mia Contea>>
Era un'ironica finzione con cui Daenerys ridicoleggiava il titolo nobiliare di Contessa di Gothian che Marvin le aveva concesso.
Il castello di Gothian era la sua prigione, più che la sua residenza, ma questi erano dettagli trascurabili, in un simile momento.
<<Vostra Signoria, sono io che devo ringraziarvi per la visita>>
Improvvisamente Daenerys capì che quella "ragazzina" sapeva usare le parole come fossero coltelli.
Ha risposto come se fosse la padrona di casa, ma rivolgendosi a me con l'appellativo corretto. Bene bene... ha in sé la giusta dose di veleno per poter sterminare tutti gli Eclionner dalla faccia della terra.
Evitò di tenderle la mano, ma mantenne un tono cortese:
<<Questo era l'appartamento di mia madre Rahella Targaryen>>
Per un istante, breve ma intenso, quel pensiero le provocò dolore.
<<Sua Maestà me l'ha detto. Temeva che avessi paura dei fantasmi>>
Per la seconda volta Daenerys si sentì messa in ridicolo.
<<A volte la paura può essere molto utile. I fantasmi esistono, anche se sono diversi da come li si immagina>>
Alice annuì:
<<Alcuni fantasmi sono solo persone interminabilmente sopravvissute a se stesse>>
Daenerys sapeva bene che quella frecciata era rivolta a lei, ma la giudicò imprudente.
A Marvin questa frase non piacerà.
La ragazza era abile con le parole, ma non aveva ancora la giusta esperienza, quella che serviva ad evitare le gaffes.
<<Quisque suos patimur manes>> commentò Daenerys in modo volutamente scontato, mentre avanzava al centro del soggiorno.
Alice le mostrò una poltrona.
<<Avete conosciuto Virgilio di persona?>>
Daenerys non poté trattenere un sorriso:
<<Sarebbe potuto accadere. Non vi spaventa avere davanti una non morta con ha migliaia di anni nella propria memoria?>>
La fanciulla soppesò quella domanda:
<<Come ho detto prima, non ho paura dei fantasmi>>
Gli occhi di Daenerys, punta sul vivo, pulsarono di pagliuzze violacee
E' troppo sicura di sé, troppo aggressiva. Per controllare Marvin ci vuole più finezza.
Ma era davvero così? Oppure Marvin era attratto proprio da quell'eccesso di sicurezza e di aggressività?
<<Fossi in voi avrei indossato almeno una collana d'aglio>>
Voleva una schermaglia ironica? Eccola servita!
Alice capì e assunse un'espressione più benevola:
<<Siete così bella che mi riesce difficile pensare a voi come a un vampiro>>
Daenerys fu sorpresa da quel tono inaspettatamente diretto.
Questa ragazza riesce a sorprendere ogni volta che apre bocca. Ora capisco perché Marvin è stato folgorato da questo bel visino.
Dietro alla faccia d'angelo doveva celarsi però uno spirito ribelle ed ambizioso.
<<Anche voi siete bella, lady Alice. Siete fresca come un fiore in boccio. Mi chiedo se nessuno ha colto mai questo fiore prima d'ora>>
Alice scosse il capo:
<<Credevo che tra vergini bastasse uno sguardo per riconoscersi>>
Daenerys sentì una fitta al cuore.
Ma come ha fatto a indovinare? Nessuno, nemmeno Marvin ha mai sospettato il mio segreto!
Cercò di mantenere un'espressione vagamente ironica.
<<E voi pensate che una persona della mia età, parlo di millenni, e della mia bellezza, possa aver resistito così a lungo alle tentazioni?>>
Alice non lasciò trapelare alcuna emozione:
<<Penso di sì. Avete respinto l'amore di Marvin Vorkidian!>>
Ah, era qui che voleva arrivare! Bene, allora forse è il momento di farle capire chi è veramente il suo tanto idolatrato Imperatore-Profeta!
Assunse un'espressione malinconica, quasi affranta.<<Marvin è il supremo narcisista di tutti i tempi. Pretende di essere adorato come un dio, e chi si rifiuta di adorarlo viene distrutto, prima o poi. E' stato così per mio padre, il conte Fenrik, per Marigold di Gothian e per Elner Eclionner. A me è toccata una sorte ancora peggiore: murata viva per l'eternità in questo luogo. Non mi ha ucciso solo perché un giuramento lo vincolava a colei che gli ha donato l'immortalità. Avrei dovuto abbatterlo quando ne avevo l'occasione>>
Quelle parole fecero il loro effetto.
Alice socchiuse gli occhi.
<<A me ha chiesto solo tenerezza, così come l'aveva chiesta a voi. Non chiedeva di essere adorato, ma solo di essere trattato con dolcezza. Siete voi ad esservi comportata in modo narcisista>>
Daenerys aveva previsto quella replica e sapeva come rispondere:
<<Lo conoscete poco. Possono passare mesi, a volte persino anni prima che lui riveli la sua reale personalità. Appartiene a quella pericolosa categoria di uomini che sono capaci di sopportare affronti gravissimi per poi esplodere a causa di un'inezia in un giorno di ordinaria follia>>
E dopo una pausa ad effetto, concluse: <<Gli Eclionner sono fatti così>>.
Chi poteva negarlo?
Alice rimase in silenzio per alcuni interminabili secondi.
<<Niente è indistruttibile e nessuna pazienza è infinita. Nemmeno quella di un imperatore. Nemmeno quella di un profeta. Nemmeno quella di un dio>>
Daenerys percepì un certo fervore mistico in quelle parole.
Lo adora davvero. E lui adora lei come in un eterno gioco di specchi. Avrebbe potuto funzionare se non ci fosse stata quell'enorme differenza tra un immortale ed una semplice umana. Lei si illude che Marvin l'amerà per sempre, anche quando il suo bel visino e il suo bel corpo saranno appesantiti e avvizziti dall'età.
Un simile onore era toccato ad una sola donna, l'onorevole lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar Senia, la leggendaria nonna materna dell'Imperatore-Profeta.
Daenerys provò quasi pena per Alice, quando pronunciò la frase definitiva:
<<Se la pazienza non è infinita, l'amore lo è ancor meno. Persino quello di un dio>>
Cast
Mia Wasikowska - Alice de Bors
Anne Hathaway - Daenerys di Gothian
Rahella Targaryen - Se stessa
Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian
dinastia Targaryen - dinastia Eclionner