Dopo il successo, Mia Martini conobbe l'amore: la sua relazione con Ivano Fossati incomincia intorno al 1976 e finisce intorno al 1982.
Da questo sodalizio umano e artistico, nasce l'esperienza di Mia Martini come ispiratrice di alcuni brani di grande raffinatezza, che Fossati scrisse per lei, tra cui il capolavoro "La costruzione di un amore" del 1979.
http://www.youtube.com/watch?v=6t5zZvGRo8c
Possiamo notare che la voce della cantante è cambiata rispetto agli esordi è divenuta più roca e profonda, e questo ne aumenta il fascino e ne caratterizza lo stile inimitabile.
Un'altro capolavoro è ispirato da una frase che Mimì avrebbe detto al termine di una lite col suo compagno: "E non finisce mica il cielo se non ci sei tu!".
Fossati, colpito da questa frase, le dedicò l'ultima canzone della loro storia, intitolata appunto: "E non finisce mica il cielo". Meravigliosa!
http://www.youtube.com/watch?v=1BqITMZofwM&ob=av2n
Del 1982 è una canzone che Mia Martini scrisse di persona, con Shel Shapiro, con un chiaro riferimento alla tormentata storia con Fossati, che si stava concludendo in maniera piuttosto travagliata. Il brano, splendido, si intitola "Quante volte".
http://www.youtube.com/watch?v=NPmLfXzpAgQ
"...e dalla ruota del mio destino / lui sale e scende / ed ogni volta sembra un po' più grande..."
In chiave autobiografica reinterpreta "Quando finisce un amore" di Riccardo Cocciante
http://www.youtube.com/watch?v=oMIwYWZKjEY&feature=endscreen&NR=1
Nel filmato vediamo una Mia Martini in grande forma fisica e vocale, ed un giovane Cocciante, appollaiato su un gradino, che la osserva con sguardo concupiscente. ;-)
Tra il 1983 e il 1989, Mia Martini scompare dalle scene. Tre sono i motivi: un intervento alle corde vocali, che aveva reso la sua voce ulteriormente roca e quasi metallica; una crisi in seguito alla fine della relazione con Fossati; e infine una diceria, nata in seguito ad alcuni incidenti nell'allestimento di palchi per un concerto, e poi fatta girare prima per scherzo e poi per invidia e malignità, secondo cui la cantante avrebbe portato sfortuna. Un'accusa ridicola, ma che le case discografiche presero tremendamente sul serio, forse per coprire altri motivi, probabilmente di carattere lavorativo ed economico.
In questi anni Mia Martini si ritira in una villa di campagna in Umbria, trascorrendo il tempo in meditazione e contatto con la natura. La serenità riconquistata in solitudine non era però destinata a durare.
Nel 1989, per necessità economiche, e per sollecitazione degli amici cantautori, tra cui Bruno Lauzi, Franco Califano, Renato Zero e Francesco De Gregori, dopo sei anni di totale silenzio, Mia Martini si ripresenta al grande pubblico a Sanremo, cantando quella che sarà destinata a diventare la sua canzone più nota in assoluto, un evergreen che ancora oggi è un brano in base a cui si valutano le capacità delle aspiranti interpreti. Sto parlando ovviamente di "Almeno tu nell'universo", scritta per lei da Bruno Lauzi. Eccone la prima storica esecuzione live a Sanremo, la sera della rentrée in grande stile:
http://www.youtube.com/watch?v=doiwVoV4-hY
Ricordo bene quella serata, avevo 13 anni e ammetto che non avevo mai sentito nominare Mia Martini.
Quando fu annunciata chiesi a mia madre chi era, e lei mi rispose "E' la sorella di Loredana Bertè". Ora, con tutto il rispetto per Loredana e per le sue canzoni, alcune delle quali mi piacciono molto, io credo che adesso si debba dire che la Bertè "è la sorella di Mia Martini", attribuendo una giusta priorità alla migliore, Mimì.
Nella prossima puntata parlerò della vita e delle canzoni del secondo periodo di successo di Mia Martini, dal 1989 al 1995.
Fine seconda parte. (p.s. per le appassionate di moda, Mia Martini vestiva Armani)