Dopo la sua ascesa al trono di Castiglia nel 1479, la regina Isabella (1451- 1504) diede inizio ad una serie di iniziative destinate a fondare lo stato della nuova Spagna imperiale.
Per prima cosa Isabella e suo marito Ferdinando, re d'Aragona, organizzarono congiuntamente una spedizione militare finalizzata alla completa realizzazione della "Reconquista", cioè del secolare processo di riconquista dei territori iberici in mano agli Arabi. Ai tempi di Isabella rimaneva in mano araba soltanto il Regno di Granada, nel sud della penisola iberica.
Il regno fu conquistato nel 1492 e annesso al regno di Castiglia. Isabella entrò a Granada trionfalmente il 2 gennaio, dopo sei mesi di assedio, tenendo in mano un crocefisso.
L'unificazione nazionale completa fu portata a termine da Ferdinando molti anni dopo, con la conquista del Regno di Navarra.
Il secondo elemento che caratterizzò il regno di Isabella fu la creazione di una monarchia assoluta, fortemente accentrata, sul modello francese.
I nobili persero potere politico, ma mantennero un primato economico tramite il possesso di vasti latifondi.
La Chiesa cattolica divenne il vero pilastro su cui poggiava la monarchia: appoggiò Isabella in tutto, ma in cambio chiese ed ottenne alcune cose che gettarono molte ombre sulla regina, e ne stanno tutt'ora ostacolando il processo di beatificazione. Mi riferisco al terzo, al quarto e al quinto punto della politica di Isabella, di cui sto per parlare.
Il terzo punto della politica della Regina Cattolica fu l'istituzione della Santa Inquisizione Spagnola, nel 1480. Tale tribunale doveva combattere l'eresia attraverso un capillare controllo della religiosità dei sudditi castigliani e aragonesi. Se qualcuno veniva denunciato per eresia, la prassi era quella di arrestarlo e farlo confessare sotto tortura, per poi bruciarlo vivo al rogo.
Isabella, di fronte a chi le faceva notare la brutalità di questi metodi, rispondeva che quello era l'unico modo per "salvare l'anima" agli eretici.
Particolarmente devota alla Vergine, Isabella si fece ritrarre, insieme al marito e ai figli, nella sua adorazione.
Il quarto elemento, ancor più grave, fu l'espulsione degli Ebrei dal regno, "salvo bautismo", cioè salvo battesimo: gli Ebrei convertiti al cristianesimo potevano rimanere, ma erano comunque discriminati, a partire dal nome con cui venivano sprezzantemente chiamati: Marranos voleva dire "maiali" ed era considerata una delle più gravi offese.
Il quinto elemento, sempre in linea con i precedenti, fu la conversione forzata dei Moriscos, gli abitanti musulmani del regno di Granada appena conquistato.
Spettò al tribunale dell'Inquisizione, guidato dal confessore personale di Isabella, il padre domenicano Tomaso de Toquemada, detto "il Grande Inquisitore", a garantire la "limpieza de sangre", termine con cui la regina intendeva esprimere la purezza del sangue cristiano spagnolo, non "contaminato" da quello arabo o ebreo. Non è dunque fuori luogo parlare di elementi razzisti e integralisti nella politica di Isabella e dei suoi collaboratori.
Il sesto elemento fu l'appoggio alla spedizione di Cristoforo Colombo, che portò alla scoperta dell'America e alla sua colonizzazione da parte degli Hidalgos, i cavalieri castigliani.
I motivi dell'appoggio erano molti: in primo luogo, il bisogno di consolidare le finanze del regno unita alla speranza di trovare nuove ricchezze nelle lontane terre di cui si cominciava a favoleggiare; inoltre, il costo per l'impresa era relativamente contenuto, e non si poteva certo correre il rischio che il navigatore genovese si rivolgesse al re di Francia Carlo VIII, che avrebbe potuto soffiare un grosso affare ai coniugi spagnoli.
Ad Isabella va comunque riconosciuto il merito di aver creduto in un'impresa che gli altri si ostinavano a non voler finanziare. La decisione della regina di dare fiducia e credito al navigatore genovese fu così clamorosa che ne nacquero delle dicerie ridicole riguardo al rapporto tra Isabella e Cristoforo Colombo. La religiosità di Isabella però era tale che con assoluta certezza si può dire che non abbia mai avuto alcun rapporto intimo con Colombo.
Colombo mise piede in territorio americano il 12 ottobre 1492. Fu la prima di quattro spedizioni.
Isabella, consapevole dell'immenso potenziale di quella scoperta, unì l'aspetto politico ed economico a quello religioso, finanziando spedizioni che avevano come scopo ufficiale la "cristianizzazione" degli indigeni e come scopo ufficioso la conquista delle loro terre.
Nella cartina qui sotto si può vedere l'impero coloniale spagnolo nella sua massima espansione, colorato in rosso.
Già nel 1493 sorse una contesa con il Portogallo, riguardo al diritto di colonizzazione delle Americhe, allora chiamate Indie Occidentali.
Isabella si rivolse al papa spagnolo Alessandro VI Borgia, perché facesse da arbitro della contesa ispano-portoghese.
In una lettera molto convincente, scritta in latino a quattro mani con Torquemada, Isabella chiedeva al Papa spagnolo il suo appoggio, anche in considerazione di tutto quello che lei aveva fatto per la cristianizzazione della Spagna. Nella lettera, Isabella faceva notare al Borgia che "Nullus hereticus, nullus Iudaeus habet solum in terra hispanica".
Probabilmente risultarono più convincenti, per il Papa, le promesse di un appoggio diplomatico, militare e finanziario spagnolo alle ambizioni di conquista sue e di suo figlio Cesare Borgia in Italia.
Dopo aver studiato attentamente la questione, Alessandro VI, il 4 maggio 1493, emise la celeberrima Bolla papale Inter coetera, nella quale, con un tratto di penna, si sanciva la spartizione del mondo tra Spagna e Portogallo. Alla Spagna sarebbero andati i territori che si trovavano a ovest del meridiano che passava per le isole di Capo Verde. I territori ad est, invece, ossia l'Africa e le Indie orientali, spettavano al Portogallo.
Isabella approvò.
(l'attrice che interpreta Isabella nelle immagini selezionate è Faye Dunaway)
Fu così firmato il Trattato di Tordesillas, che il 7 giugno 1494; divise il mondo in un duopolio esclusivo tra l'Impero spagnolo e l'Impero portoghese lungo il meridiano nord-sud, 370 Leghe (1.770 km) ad ovest delle Isole di Capo Verde (al largo della costa del Senegal, nell'Africa Occidentale), corrispondenti approssimativamente a 46° 37' O. Le terre ad est di questa linea sarebbero appartenute al Portogallo e quelle ad ovest alla Spagna. Questo meridiano veniva chiamato Raya. Il trattato venne ratificato dalla Spagna il 2 luglio, e dal Portogallo il 5 settembre 1494.
Nella terza parte, nel prossimo post storico, parlerò degli ultimi dieci anni di regno di Isabella, dal 1494 al 1504.
Fine seconda parte.