lunedì 1 maggio 2023

Occitania, lingua occitana e catalana

 


L'Occitania è un'area storico-geografica dell'Europa, non delimitata da confini politici, sviluppatasi in una larga parte della Francia meridionale, e zone limitrofe nelle odierne Italia e Spagna.
La sua caratteristica principale è linguistico-filologica, ovvero fondata sulla diffusione della lingua occitana, o lingua d'òc, evoluzione dell'occitano antico o provenzale. L'occitano non va però confuso né con il francoprovenzale (arpitano), né con il francese, sebbene tutte lingue d'origine romanza siano appartenenti al ramo galloromanzo. Queste lingue si consolidarono soprattutto durante la graduale latinizzazione della Gallia tardo-antica e altomedievale (dal IV al XII secolo circa), con locuzioni latine miste a termini franco-gallici.




Oggi, queste varietà linguistiche risultano di particolare interesse filologico, e sono state riconosciute e affiancate alle lingue ufficiali di ogni nazione appartenente. La lingua occitana venne poi usata dalla poesia trobatorica, la composizione letteraria sorta nella regione d'Aquitania intorno all'XI secolo e, più tardivamente, diffusa in buona parte dell'Europa. 

Il termine "Occitania" è d'uso a partire dal Basso Medioevo, attestato già nel 1290. Si ritiene fosse già utilizzato dall'amministrazione capetingia, come risultato della combinazione di oc, "sì", e "Aquitania".
Il re di Francia Filippo il bello, durante un concistoro a Poitiers nel 28 maggio del 1308 afferma di regnare su due nazioni, una di lingua gallica e l'altra di lingua occitana; e ancora nel 1381 Carlo VI di Francia osserva "Quas in nostro Regno occupare solebar tam in linguae Occitanae quam Ouytanae".
La parola "Occitania" rimane in vigore fino alla rivoluzione francese, e viene riabilitata dal movimento letterario nazionalista Félibrige. Frédéric Mistral (1879-1886), il maggior esponente, compilò un dizionario, Lou Tresor dóu Felibrige, Dictionnaire provençal-français.





Simbolo dell'Occitania è la Croce chiamata poi Occitana o di Tolosa, e fu scelta in quanto era lo stemma della dinastia dei conti di Provenza, i Bosonidi, così chiamati per il nome del capostipite Bosone il Vecchio (800 circa - 855 circa), duca dei Franchi, conte del Vallese, conte di Arles e conte di territori nei dintorni di Biella, nella contea di Vercelli; nella discendenza di Bosone il Vecchio vi furono conti, duchi, abati e vescovi durante tutta l'epoca carolingia. Dei suoi ascendenti non si hanno notizie, anche se alcuni lo indicano come figlio d’un tal Teodebaldo di Borgogna o d'Antibes, detto il Vecchio.

La seconda apparizione della croce occitana è nel sigillo di Raimondo IV di Tolosa, o di Saint-Gilles, che istituì la contea di Tripoli, nell'ambito della prima crociata, intorno al 1100.

La croce detta « occitana » è il derivato dello stemma gentilizio dei conti di Tolosa: «de gueules à la croix vidée, cléchée» (di rosso alla croce patente e pomata d'oro).


















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